Avevo scaricato il libro L'uomo che cadde sulla terra, scritto da Walter Tevis ma per lungo tempo non l'ho mai letto.
Ecco lo schema dei miei pensieri.
Premesse:
Preconcetti:
- triste
- personaggi alienati
- lento
- poco accattivante
Realtà:
- quando ragiono per preconcetti quasi sempre ci prendo
- non questa volta però
- libro divorato in un week end e poco più
- già dall'inizio si palesano i personaggi nella loro vera natura
- è sempre tutto molto chiaro ma maledettamente affascinante e questo attira il lettore a divorare le pagine
- il finale mi ha stupito, non dico deluso
- anzi, mi ha deluso, ma non sul piano letterario, quanto sul piano personale (personale inteso come appartenente ai terrestri)
Cito una delle possibili "morali" del libro di natura “cristologica” avanzata con la pubblicazione su Urania: la tragedia di Thomas Jerome Newton è una parabola con risonanze addirittura evangeliche, una seconda discesa sulla terra seguita da un martirio.